Acque termali: come vengono classificate? (Parte Prima)

Di recente abbiamo parlato di diversi tipi di acqua come elemento per trattamenti e discipline e ovviamente abbiamo citato anche le acque termali. Utilizzate da secoli per via dei loro effetti terapeutici, le acque termali sono state successivamente riconosciute e classificate ed oggi i centri termali, appunto, le utilizzano in numerosi trattamenti.

La principale classificazione delle acque termali fa riferimento agli elementi naturali che sono disciolti al loro interno ed è proprio in base a questi che è possibile stabilire gli effetti che ciascun tipo di acqua può avere sul nostro organismo.

In base a tale criterio distinguiamo 8 tipi di acque termali:

Salse o Cloruro-Sodiche

Sulfuree

Salso-Bromo-Iodiche

Radioattive

Arsenicali-ferruginose

Bicarbonate

Solfate

Carboniche.

 

Oggi vi parleremo delle prime 4 (le altre nella Seconda Parte):

 

Acque Salse o Cloruro-Sodiche: 

Gli elementi prevalenti sono sodio e cloro, ma talvolta è possibile vi siano anche solfato di sodio e bicarbonato di Sodio, calcio e magnesio. Sono utilizzate in particolare per curare disturbi dell’apparato digerente. Regolano la produzione di secrezioni a livello gastrico, per cui sono usate per curare disturbi legati a gastrite, costipazione, e disfunzioni del sistema relativo a reni, stomaco, fegato, pancreas e intestino. La vaporizzazione delle acque salse si rivela utile per la cura di disturbi a carico dell’apparato respiratorio come di bronchiti, sinusiti, faringiti e otiti. Queste acque si trovano in particolare al meridione.

 

 

Acque Sulfuree

Rientrano in questa categorie le acque contenenti almeno 1mg/l di acido solforico. Contengono anche zinco, solfati, anidride carbonica, cloruri e sodio, ioduri e bromuri.

Si tratta di acque molto versatili il cui impiego è effettuato sia per via interna (assunzione orale o irrigazioni) che esterna (come fanghi e bagni). Svolgono un’azione benefica sull’apparato digerente e ancor più su quello respiratorio, risultando particolarmente utili in caso di otiti, tonsilliti, tracheiti e faringiti.

Preziose anche per la cosmesi legata all’epidermide: migliorano il tono cutaneo e alleviano i sintomi in caso si ustioni e abrasioni. Queste acque si trovano in tutta la penisola.

 

Acque Salso-Bromo-Iodiche

Si tratta di acque marine, o costituite soprattutto da cloruro di sodio, iodio e bromo, oltre ad altre sostanze come calcio, magnesio, solfati, bicarbonati. Stimolano il sistema immunitario, svolgono un’azione antisettica (sono usate a livello mucoso e cutaneo) ed endocrina, risultando così dei regolatori ed attivatori ormonali. Ecco perché sono utili per le cure dell’apparato genitale femminile.

 

Acque Radioattive

Sono acque in cui si riscontra una notevole presenza di elementi radioattivi, come radon, uranio, radio, attinio e torio. Le proprietà di queste acque possono dipendere dalla concentrazione di altri elementi. La radioattività, grazie al fenomeno della ionizzazione, ne amplifica gli effetti. Nel complesso, le acque radioattive hanno effetti calmanti sul sistema nervoso centrale, inoltre aumentano l’attività estrogenica nelle donne perché stimolano l’ipofisi, da qui gli effetti sull’apparato genitale femminile, come la regolarizzazione del ciclo mestruale. Queste acque sono usate sia per i fanghi, che per irrigazioni, idromassaggi ed inalazioni.

Giusi Lombardo

Appassionata e Amante del benessere a 360°. Amo scrivere e condividere tutto quello che so.

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