Ma l’acqua è tutta uguale?

L’acqua è inodore, incolore e insapore, eppure al supermercato possiamo trovare diversi tipi di acqua e le pubblicità che ne sponsorizzano gli effetti sono moltissime. Le differenze effettivamente ci sono: ma quali sono i parametri da consultare per saper distinguere e quindi scegliere l’acqua migliore per le nostre necessità?

Per scegliere l’acqua è bene guardare l’etichetta, prestando attenzione ad alcuni parametri:

 

Il residuo fisso: viene calcolato portando l’acqua ad una temperatura di 180 gradi , per questo troviamo la dicitura “residuo fisso a 180°”. Esso indica i sali minerali disciolti nell’acqua, per cui minore è il residuo fisso, più l’acqua è leggera e diuretica. In base a tale quantità si distinguono:

  • Acque con residuo fisso inferiore  a 50 mg/l, dette minimamente mineralizzate, che sono particolarmente diuretiche ed  adatte in caso di ipertensione, ma anche per i neonati. Sono acque da evitare se si soffre di ipotensione.
  • Acque con residuo fisso inferiore a 500 mg/l, (oligominerale), sono le  più comuni, anch’esse adatte in casi di ipertensione e per favorire la diuresi, anche se in misura minore rispetto alle minimamente mineralizzate.
  • Acque con residuo fisso compreso tra 500 e 1000 mg/l, che possono essere assunte dagli sportivi per reintegrare i sali persi con l’attività fisica.
  • Acque con residuo fisso superiore a 1000 mg/l: ricche di sali minerali, sono sconsigliate in caso di ipertensione e possono portare all’insorgere di calcoli renali. sono da assumere solo in casi particolari e comunque sotto il controllo medico.

 

Il sodio. La presenza di sodio nell’acqua influisce sia sulla diuresi che sulla pressione arteriosa. In caso di ipertensione meglio scegliere acque con una quantità di sodio non superiore ai 20 mg per litro . Superata tale quantità l’acqua è definita sodica ed è adatta agli sportivi che necessitano, dopo l’attività, di reintegrare i sali persi con la sudorazione.

 

Il nitrato indica quanto l’acqua sia pura. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stabilisce i limiti massimi di quantità di nitrato che l’acqua dovrebbe contenere: 45 mg/l per le acque minerali, mentre per l’infanzia non devono essere superati i 10 mg/l.

 

La durezza dell’acqua, indica quanto l’acqua sia calcarea, perciò è bene scegliere acque con una bassa durezza.

 

In ogni caso, è consigliabile scegliere con il proprio medico l’acqua più adatta alle proprie esigenze ricordando che è comunque importante berne circa un litro e mezzo al giorno.

 

 

 

 

Giusi Lombardo

Appassionata e Amante del benessere a 360°. Amo scrivere e condividere tutto quello che so.

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