Fake news e salute: ecco la campagna shock della Federazione dei Medici

La Fnomceo ha deciso di utilizzare un linguaggio forte per contrastare la diffusione di bufale che riguardano i trattamenti medici.

Come fare per rispondere a tono alla capillare diffusione delle cosiddette fake news che riguardano la salute? Con un linguaggio diretto, senza fronzoli, con immagini coraggiose e un po’ di senso dell’umorismo: e così è stata pensata l’intera campagna di comunicazione della Federazione dei Medici (Fnomceo).

Sul web infatti, in particolare sui social network, circolano sempre più bufale che a volte raggiungono milioni di persone e ingannano anche autorevoli testate giornalistiche. Si tratta di un fenomeno relativamente recente che però deve essere posto sotto i riflettori soprattutto quando si parla di salute, trattamenti medici e sedicenti cure per varie patologie. Ricordiamolo sempre: per combattere la disinformazione è fondamentale accertarsi delle fonti, leggere per bene quanto scritto e non limitarsi a far circolare una notizia senza aver prima controllato se sia stata scritta da persone e riviste autorevoli o sia invece stata inventata di sana pianta.

La campagna di comunicazione della Fnomceo, denominato singolarmente “Una bufala ci seppellirà?” è decisamente diretta: su alcune lapidi si leggono epitaffi come “Avevo acquistato sul web un farmaco miracoloso”, “Ho curato il cancro con il bicarbonato di sodio”, “Non mi hanno vaccinato per paura dell’autismo”. A fianco l’avvertimento della Federazione dei Medici: “Diffidate dalle ‘bufale’ sul web. Chiede sempre al medico”.

La campagna verrà presentata il prossimo 10 maggio a Roma e ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno delle fake news che circolano sul web. Si tratta di “una campagna che in modo secco ed efficace, potremmo dire ‘lapidario’, mette in guarda dai pericoli delle false cure pubblicizzate in maniera allettante anche sul web” spiega Cosimo Nume, responsabile dell’Area Comunicazione della Fnomceo. I numeri infatti sono preoccupanti: secondo la Ricerca Censis Assosalute 2017 ben 15 milioni di italiani, non appena notano un sintomo, cercano sul web la soluzione ai loro problemi. E per il 36,9% si tratta di giovani e giovanissimi. “Il web non è però solo foriero di cattiva informazione. È un nuovo strumento che può diventare fonte di empowerment per il paziente e leva di dialogo con il suo medico” sottolinea Nume. “Abbiamo scelto una campagna shock perché vogliamo far comprendere i pericoli spesso sottovalutati cui il cittadino va incontro nel momento in cui si affida a fonti non autorevoli per decidere della propria salute. Gli Ordini dei medici sono garanti della Salute pubblica come bene per tutta la società ed hanno quindi il dovere di intervenire per informare e sensibilizzare i cittadini rispetto ad atteggiamenti che ne minano il benessere” afferma Filippo Anelli, presidente Fnomceo. “Occorre ricostruire quel rapporto di fiducia medico-paziente che è stato fortemente indebolito dall’aziendalizzazione della Sanità. Serve una sterzata decisa per riportare il diritto alla salute dei cittadini nelle mani di chi può tutelarlo al meglio, nelle mani dei medici” conclude.

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