Allergie primaverili: facciamo il punto!

La primavera è la stagione attesissima, con lei arriva il bel tempo e la voglia di uscire, ma non per tutti. Chi soffre di allergie infatti può soffrire molto l’arrivo della bella stagione per via di pollini e piante che fioriscono in questo periodo. Il professor Marco Confalonieri, professore a contratto di malattie dell’apparato respiratorio all’Università degli Studi di Trieste e all’Università di Modena, spiega ad ok-salute.it come comportarsi, e parla anche di vaccini.

Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento delle reazioni allergiche ma questo non è dovuto ad una maggiore esposizione agli allergeni, ma al contrario, spiega il professore “sembrerebbe che la nostra società, che è particolarmente igienizzata, espone i bambini a poche infezioni rispetto al passato e questo sbilancia il sistema immunitario verso una risposta alterata nei confronti di allergeni”

 Come comportarsi? Riconoscere un’allergia attraverso i sintomi.

Riconoscere i sintomi è il primo passo per poter curare un’allergia. Come? “I sintomi per le allergie alle vie respiratorie – spiega il dottor Confalonieri –  sono il naso chiuso associato talvolta alla difficoltà di sentire gli odori, la cosiddetta iposmia, l’avere il naso che cola (la rinorrea anteriore) e gli starnuti. Ci può essere anche bruciore e lacrimazione degli occhi.”

Ci sono poi situazioni più serie in cui si manifesta asma bronchiale con quella che viene definita dispnea, ossia fame d’aria talvolta associata a tosse cronica.

A questo punto la cosa da fare è consultare un allergologo che è la figura specializzata per questi casi. Sarà l’allergologo a prescrivere le prove allergometriche. Questi esami consentono di comprendere quali sostanze il sistema immunitario del paziente percepisce come anomale. Ma attenzione, “per fare i test cutanei – raccomanda il professore – è necessario non utilizzare farmaci antistaminici e cortisonici. Se il paziente riesce a non assumerli per 7/10 giorni si possono fare le prove anche durante il picco dell’allergia.

 Le novità circa i vaccini e le diagnosi

Quanto ai vaccini, dunque all’immunoterapia, il modo in cui comportarsi varia in relazione al tipo di allergia. Se, infatti, nel caso di allergia agli acari il vaccino può essere sempre fatto, per allergie al polline bisogna intervenire con la vaccinazione almeno tre o quattro mesi prima della stagione pollinica. Inoltre a breve ci saranno nuovi vaccini in commercio: Ci sono alcune novità che riguardano la possibilità di usare audiuvanti, sostanze di origine batterica che vengono messi insieme agli allergeni e che facilitano la risposta immunitaria verso la tolleranza, ovvero aiutano il nostro sistema immunitario a rispondere meglio”.

Altre novità invece riguardano i test sanguigni: oggi infatti grazie alla component resolve diagnosis, si utilizzeranno delle metodiche molecolari che identificano non più la fonte allergenica, ma la singola proteina. La diagnosi dunque sarà molto più precisa.

Il dottor Confalonieri raccomanda inoltre di seguire attentamente le terapie. Non farlo rappresenta infatti un comportamento a rischio: “Una delle più grosse cause di crisi asmatiche gravi, che possono portare anche alla morte, è non seguire correttamente la terapia che va fatta in maniera cronica.”

Nel caso in cui pratichiate sport comunicatelo al vostro medico curante, in quanto alcuni pazienti possono soffrire di un asma bronchiale che peggiora con l’attività sportiva.

Giusi Lombardo

Appassionata e Amante del benessere a 360°. Amo scrivere e condividere tutto quello che so.

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