Alimentazione per bambini da 6 a 36 mesi: ecco cosa dice l’OMS

Tra medici e pediatri spesso è difficile trovare un parere univoco quando si parla della salute dei propri bambini. Certo, vi sono delle tesi comuni tra professionisti ma anche delle differenze sostanziali. Se si parla di alimentazione poi ognuno ha la sua teoria e i genitori, che vogliono solo il meglio per i loro piccoli, si trovano spiazzati e a dover fare la scelta di decidere a chi credere e affidarsi.

Da una parte è idea condivisa che il latte materno e l’allattamento al seno siano la cosa migliore per il neonato, almeno fino ai 6 mesi. A causa dei continui battage pubblicitari dei prodotti alimentari per lattanti però la confusione è tanta. Per cercare di dare delle regole universali, riconosciute da tutti, è scesa in campo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha stilato una guida che vuole fare chiarezza proprio sui cibi e le bevande adatti all’infanzia.

La guida si occupa dell’alimentazione dei bambini dai 6 ai 36 mesi: “Si definiscono ‘alimenti per lattanti e bambini piccoli’ i cibi e le bevande in commercio che sono specificatamente commercializzati come adatti per l’alimentazione dei bambini fino a 3 anni d’età” si legge nell’introduzione. Poi l’OMS elenca 6 punti specifici che noi, per comodità, riassumiamo:

1. Per un corretta alimentazione dei più piccoli è importante basarsi su alcune e fondamentali regole di base;

2. Il latte materno è l’alimento più importante per un neonato, non devono esserci prodotti sostitutivi a riguardo;

3. Per utilizzare un sostituto del latte materno, solo in casi specifici, è necessario che questo soddisfi gli standard regionali, nazionali e internazionali per sicurezza, qualità, livello dei nutritivi e composizione;

4. I messaggi promozionali dei prodotti per i più piccoli non devono essere tendenziosi. Bisognerebbe che essi dichiarino che è necessario non introdurre alcun alimento oltre il latte materno nei primi 6 mesi di vita, inoltre non deve essere promosso l’uso del biberon;

5. Le aziende che vendono alimenti per l’infanzia non devono creare conflitti d’interesse con il Sistema Sanitario Nazionale;

6. Gli alimenti per bambini dovrebbero essere liberi da un alto contenuto di grassi, zuccheri aggiunti e sale.

Per leggere il documento completo cliccate qui.

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