Regime vegano: cos’è, i pro e i contro.

Tra non molto è la Giornata Mondiale Vegana (World Vegan Day): l’ 1 novembre sono proposte una serie di iniziative volte a diffondere questo regime (non solo alimentare) e informare il cittadino su quali siano i pro e le direttive da seguire se si vuole essere vegani.

Effettivamente sul termine “vegano” non si è ancora molto informati e molti continuano a confonderlo con il termine “vegatariano”: vi sono somiglianze ma non sono la stessa cosa. Infatti chi è vegano rinuncia non solo a carne e pesce, ma anche a tutti i loro derivati e a tutti i prodotti di origine animale. Inoltre le scelte da adottare sono relative non solo al campo alimentare ma tutti i comportamenti. Si tratta insomma di uno stile di vita a tutto tondo.

Le motivazioni sono innanzitutto  di natura etica: salvaguardare gli animali, ma anche l’ambiente, attraverso una serie di scelte o rinunce. Chi è vegano:

  • non acquista abiti di origine animale come pellicce o maglioni di lana, ma rinuncia anche a piumini.
  • non va allo zoo, al circo, o alle corse dei cavalli e  non ha acquari;
  • acquista solo prodotti  cruelty free, che non prevedano, cioè, la sperimentazione sugli animali (come avviene a volte nel caso dei cosmetici) o la cui produzione possa arrecargli in qualche modo sofferenza;
  • è contrario alla caccia, alla pesca, alla vivisezione.

Dal punto di vista nutrizionale i vegani sostengono che eliminare alcuni cibi possa prevenire la contrazione di quelle che vengono definite le malattie del benessere, come ad esempio il diabete, l’obesità e il cancro e hanno dunque proposto una piramide alimentare alternativa che prevede quasi il 50% di cereali per l’assunzione dei carboidrati, seguiti da legumi e frutta secca (fonti di proteine), frutta e verdura, condimenti e zuccheri.

Dunque sono banditi dalla tavola:

  • carne e pesce;
  • latte e derivati (formaggi, yogurt ma anche burro ad esempio)
  • uova,
  • miele.
Ovviamente ciò comporta che non si debbano consumare tutti i cibi che contengono i suddetti alimenti: no al gelato artigianale comunemente preparato,no  alla maggior parte dei prodotti confezionati come  brioches  e biscotti, o no, ad esempio, ad un risotto al ristorante se contiene burro o brodo di carne, no alla pizza con la mozzarella. L’alternativa a questi prodotti sono i preparati a base di soia: come il latte di soia, impiegato ad esempio per molte preparazioni e possibilmente arricchito da vitamine.
Ecco i contro del regime vegano: questo regime alimentare può ovviamente portare delle forti carenze nutrizionali,  derivanti dalla completa rinuncia ad alcune fonti proteiche indispensabili. Le carenze di vitamina D, vitamina B12, calcio e ferro sono le più significative. In particolare la principale fonte di vitamina B12 è quella animale, perciò, essendo indispensabile per il nostro organismo (una carenza comporta ad esempio anemie e danni al sistema nervoso), bisogna fare ricorso a degli integratori. Inoltre, i legumi, pur essendo un ottima fonte nutrizionale, che non deve mancare dalla nostra tavola dal punto di vista proteico, hanno una qualità biologica inferiore rispetto alla carne.
Inoltre i vegani sostengono che il regime da loro portato avanti riduca le malattie del benessere, ma bisogna anche dire che proprio alcuni cibi esclusi da tale regime sono utilissimi per combattere quelle stesse malattie: il pesce  in particolare è un’ottima fonte di proteine magre, ma soprattutto di omega 3, acidi grassi  che consentono di ridurre  il livello dei trigliceridi nel sangue prevenendo arterosclerosi,  trombosi, ictus, infarti e aiutano a mantenere bassi i livelli del colesterolo cattivo.

Giusi Lombardo

Appassionata e Amante del benessere a 360°. Amo scrivere e condividere tutto quello che so.

Commenti (4)

  • Markdice:

    23 Ottobre 2012 alle 08:39

    Che il regime vegano porti a carenze di ferro, calcio o vitamina D e’ solo un mito popolare senza base scientifica. E poi che cosa e’ una “qualità biologica inferiore rispetto alla carne”? Non esiste un concetto di qualita’ biologica cosi’ generico. La realtà è che non c’è nulla nei cibi di origine animale che non si possa trovare anche nei vegetali (eccetto la vit. B12). Se si adotta una sana ed equilibrata alimentazione che varia tra cereali, legumi, frutta e verdura, e se abbiamo solo un minimo buon senso, non c’è ragione di preoccuparsi. Il ferro lo si trova nei legumi quali i fagioli, le lenticchie, il radicchio verde, i ceci, la soia, ecc. Può essere assorbito meglio dall’organismo abbinandoli a cibi ad elevato contenuto di vitamina C (come la frutta od il succo di limone). Il calcio nel rosmarino, la rucola, il basilico, le mandorle, il prezzemolo e quant’altro. Gli acidi grassi essenziali Omega 3 che l’onnivoro assume col pesce il vegano li può benissimo ritrovare (e di qualità superiore visto che la cottura del pesce produce colesterolo e radicali liberi) nell’olio di semi di lino o le noci. La vitamina D basta un po’ di sole. Vero che la B12 i vegan dovrebbero prenderla con gli integratori, ma lo fanno anche gli onnivori dato che la loro B12 e’ addizionata come integratore nei mangimi degli animali (ed e’ sintetica per giunta). Insomma, se si e’ una persona normale che capisce che non ci si puo’ nutrire solo con patatine e coca cola, i presunti pericoli vegan non hanno ragione d’essere.

  • Giusi Lombardodice:

    31 Ottobre 2012 alle 10:20

    Caro Mark, innanzitutto ti ringrazio per il tuo feedback, che come tutti gli altri è sempre gradito ed utile per migliorare il nostro blog. Ci tengo a precisare che l’articolo non mirava assolutamente a screditare il regime vegano: si tratta di una scelta personale che ognuno ha il diritto di prendere, ma bisogna essere molto informati, perché, come avrai ben notato, neppure la scienza da una risposta certa al 100 per cento a tutte le domande. Vero è che un’alimentazione vegana se non scrupolosamente attenta a reintegrare tutte le sostanze (che, inevitabilmente, mancano al nostro organismo se si escludono latte, uova, carne e pesce) può apportare carenze nutrizionali. Tu stesso hai elencato una serie di “accorgimenti” cui bisogna prestare attenzione per assimilare le varie sostanze. Fare una dieta vegana non è dannoso solo nel caso in cui si compensa con altri alimenti (e/o integratori) facendo peraltro SCRUPOLOSAMENTE attenzione agli accostamenti dei cibi per assimilare le sostanze (il ferro dei legumi ad esempio non è ben assimilabile senza vitamina C). Per seguire un regime alimentare del genere bisogna dunque stare molto attenti e dedicarvici tempo e non tutte le persone possono essere informate su tutti i valori nutrizionali, accostamenti alimentari necessari né hanno il tempo di prestare cosi tanta attenzioni agli alimenti o gli integratori da acquistare.. Ecco perché in un certo senso ho messo in guardia i lettori, soprattutto per chi soffre già di per se di anemie o altre carenze; è bene, sarai d’accordo, non diffondere l’idea che ci si può improvvisare vegani, ancor di più se consideriamo che molti di noi hanno difficoltà a seguire una semplice dieta anche per poche settimane. Quanto alla qualità biologica mi riferivo al “valore biologico” che esiste senza dubbio: in ambito scientifico, nutrizionale, è un parametro che indica appunto la qualità di una proteina in relazione alla combinazione degli amminoacidi. La troverai citata anche nel dizionario Treccani, per fare solo un esempio. Quanto alla vitamina D credo che il sole non basti.
    Inoltre credo che sia ben chiaro che la filosofia portata avanti nel nostro blog non inciti in alcun modo ad un regime di sole patatine e coca-cola, al contrario abbiamo sempre riconosciuto l’importanza di un regime vario, completo ed equilibrato, considerando, inoltre, che le persone, qualsiasi siano le loro scelte, siano tutte “normali”.

  • Markdice:

    11 Gennaio 2013 alle 19:18

    Cara Giusi,

    la questione delle proteine essenziali e la vit. D per i vegan e’ stata gia’ ampiamente smentita dalla letteratura scientifica. Basta che ti fai una ricerca in rete. Ma piu’ che sui contenuti non mi trovo in accordo sull’enfasi. Non e’ vero che si debba essere terribilmente “SCRUPOLOSI e stare molto attenti” nel seguire una dieta vegana dovendo prendere chissa’ quali integratori (eccetto B12), ecc. Sono tutte esagerazioni. Per “accorgimenti” basta adottare poche semplici regole che non necessitano chissa’ quali grandi conoscenze. Si puo’ poi discutere quali siano queste regole, ma il presentare il veganismo come un regime dietetico complicatissimo per pochi come se necessitasse conoscenze accademiche sofisticate e consulto medico costante e’ una idea smentita dai fatti. Sono ormai tanti i vegani che testimoniano nella pratica che essere “facilmente vegani” e’ perfettamente possibile. Io sono vegetariano da 25 anni, vegano da quattro e sto benissimo senza avere una laurea in scienza dell’alimentazione (valori misurati quali ferro, B12, ecc. con esame del sangue tutti a norma) e la letteratura scientifica comprova tutto cio’ anche per la maggior parte dei vegani. Insomma, basta avere un po’ di buon senso, per il resto si tratta di paure ingiustificate, ergo…. VEGAN IS EASY!

  • Giusi Lombardodice:

    23 Gennaio 2013 alle 12:29

    Caro Mark,
    ti ringrazio ancora perché ci fa sempre piacere il commento di una persona che ha abbracciato questo regime alimentare, perché è una testimonianza diretta e dunque può risultare utile.
    Vogliamo solo tenere comunque presente che il nostro blog è rivolto ad un’utenza varia e molti soggetti posso avere carenze (le carenze di ferro sono molto comuni). Ecco perché abbiamo sentito il dovere di chiarire che questa alimentazione, come qualsiasi altro regime che escluda dei nutrienti, debba essere ben ponderato. Tutto qui.
    Ci fa molto piacere che tu abbia trovato il regime alimentare adatto a te!  Ciò non vuol dire che lo sia per tutti.

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